Capitolo 2: Chiara - Happy End con ostacoli
La fata buona rientra in azione
La fata buona, che aveva già trovato una bellissima casa per Isabella, dopo un anno decise che
anche per Chiara era giunto l'ora di trovare una famiglia. Un bel giorno trovò i pretendenti giusti,
e riuscì ad interessare una coppia di marito e moglie, nelle vicinanze di Halle in Germania.
Loro due avevano sempre avuto cani di grande taglia e cercando un nuovo cane,scoprirono i maremmani. Furono subito
affascinati dal loro carattere. Decisero di dare ad uno di loro un'opportunità. Trovarono in Internet LEONA, CHIARA
e NALA e dopo alcuni colloqui fu ovvio: Chiara avrebbe avuto una nuova casa.
La fata buona aveva un gran daffare spiegando a tutti coloro, interessati alla sua partenza, cosa avrebbero dovuto fare
per un'ottima riuscita della trasferta nella nuova casa. Furono fatti molti preparativi affinchè tutto potesse andare
per il meglio.
Giunse il giorno della partenza. Non si sa se la fata buona in quel periodo era assente o ammalata,
ma dal momento della partenza in poi, sembrava che la buona sorte aveva abbandonata Chiara.
Il suo piccolo mondo, l'unico che conosceva,fu sconvolto. La dolce Chiara era disorientata e spaventata. Dopo una breve
pausa, durante il tragitto, per sgranchirsi le gambe, non volle più entrare
nell'automobile. Le persone non capivano cosa volesse comunicare, perciò morse la mano che voleva rimetterla
nell'abitacolo.
Dopo questo brutto inizio fu evidente che non sarebbe andata meglio nella sua nuova casa. Da qui segue il racconto della
nuova padrona.
Abbiamo pensato a lungo se prendere un altro cane, perchè per 15 anni, dopo la morte nel 1992
del nostro terranova ARKO, non ne abbiamo più avuti per motivi di lavoro. Nel 2004 ci siamo definitivamente fermati
in Germania. Da quel momento mio marito desiderò un altro cane. Io ero titubante anche perchè con noi vivevano
già dai 5 ai 7 gatti, raccolti per strada o adottati nei gattili della Spagna o della Germania.
Che tipo di cane, poteva stare bene con noi e i mici? Sicuramente uno adulto, tranquillo, amante dei gatti e proveniente da
un canile. Uno che non doveva fare sport, agility o altre scuole di addestramento. Non siamo più dei giovanotti! Ma
doveva essere un cane molto grande con un bel mantello folto.
Visitando Internet, siamo approdati ai cani di pastore, utilizzati per la protezione dei greggi, di
carattere fieri e indipendenti. Comprammo molta letteratura specializzata e capimmo che un maremmano era il cane adatto a
noi, in particolare una femmina. Sempre tramite Internet trovammo
l'associazione "adopTiere" e Canalba, un rifugio in Italia, che avevano 3 di quelle "montagne bianche".
Barbara Meier ci informò ulteriormente su Nala, Leona e Chiara, che sembrava la più adatta (settimane prima
aveva proprio sognato di avere un cane di nome Chiara). Quindi, doveva essere lei!
Stephanie Loose effetuò il precontrollo, furono firmati i documenti necessari e finalmente Steph
andò a prendere il cane a Canalba. Mio marito, intanto, aveva recintato l'intero appezzamento di
terreno, ca.1400 qm, con una rete alta 1,70 m, e aggiunto una "villa con terrazza" per Chiara. Era tutto pronto!
La fuga
Il 25.9.2007 alle ore 22 arrivò Chiara a Lipsia. In un grande trasportino c'era qualcuno molto spaventato. Arrivati
a casa la liberammo. Subito corse nell'angolo più remoto del recinto e ci
osservò attentamente. Non mangiò, non bevve... La mattina seguente, verso le 8, soltanto la ciotola
d'acqua era vuota e la cagna stava ancora seduta nell'angolo. Nel corso delle ore la situazione non cambiò, ma alle
ore 11 mio marito urlò: "Non c'è il cane!!!" ... ??? ... Come non c'è. Non è possibile,
magari nascosta dalle conifere? Dopo 30 minuti la certezza: Chiara era sparita. Un ciuffo di pelo bianco
era rimasto nella gattaiola, ca. 20 cm larga e alta 10 cm, che i nostri gatti usano per entare e uscire dalla
proprietà. Come ha potuto un cane, alto 68 cm al garrese con un peso di 38 kg attraversare questo buco??
Ricerca immediata in strada, nei giardini dei vicini con una pioggia battente. Lì, era stata vista..., ma scappava
appena vedeva qualcuno avvicinarsi troppo. Ci prese la disperazione!!
Subito venne informata la signora Meier, fatto l'assicurazione (grazie a Dio sono io stessa un agente
assicurativo), denunciato lo smarrimento presso l'anagrafe canina (Tasso) e richiesto il permesso di
affissione di volantini. Avevo un po d'esperienza perchè anni prima avevo smarrito un gatto siamese, ritrovato poi
un anno dopo.

L'odissea di Chiara
L'interminabile ricerca
Percorremmo tutte le strade e giardini nei dintorni. Sui campi, il mais era sufficientemente alto da poter nascondere un
cane. Furono stampati i volantini e distribuiti presso canili, veterinari, uffici comunali, polizia, vigili del fuoco,
associazioni animaliste, conducenti di taxi, croce rossa, stampa, televisione ecc, ecc.
Finalmente una chiamata: "ho visto il cane", via in macchina, ma niente – il giorno dopo distribuimmo altri
volantini nel raggio di 10 km. Avvisammo i contadini e i proprietari di aziende agricole.
Avvistata di nuovo, partimmo per distribuire altri volantini a 25 km di distanza, informammo i cacciatori, contattammo
Internet e chiedemmo informazioni al servizio veterinario sull'utilizio di un arma per sparare la lontano un sedativo. Ma
come riuscirci? Il cane scappava di continuo ed evitava qualsiasi contatto umano. Si vedeva soltanto che scavava nel terreno.
Cosa mangiava? Topi? Il pericolo maggiore comunque veniva dai cacciatori, dagli automobili e dai treni. Barbara ci
confortò e anche Margot W. da Berlino che aveva adotatto la sorella di Chiara, Isabella, 2 anni prima.
"Non arrendetevi!"
Distribuimmo altri volantini agli operai della A38, allevamenti, negozi e esercizi commerciali. Altro avvistamento in una
zona dove si effetuavano derattizzazioni su vasta scala... Avrà mangiato le esche
avvelenate?
Così passarono 4 settimane! Ma noi continuammo a cercarla anche se non avevamo nessun legame affettivo con Chiara, solo
un grande senso di responsabilità. Se ho potuto trovare un piccolo gatto siamese, devo per forza trovare un grande
cane bianco!
Presa!
Dopo 5 settimane giunse una chiamata dalla responsabile di un canile: "Abbiamo attirato il suo cane
in un recinto a circa 25 km, a Beuna,venite!" Ci precipitammo e avvertimmo Barbara e una veterinaria.
La casa era in fase di restauro, il giardino incolto, era buio, ma ecco, una macchia bianca "Non puo
essere lei, è così piccola". La responsabile aveva portato con sé un bastone con un cappio, formato
da una robusta corda, all'estremità. Mio Marito teneva una rete... " ..presa!! é Chiara!!"
Venne la veterinaria con il sedativo, ma era incerta sulla dose perchè non sapeva valutare bene il peso
dell'animale. Telefonai ad adopTiere, "quanto pesano le sorelle?" ...Ad un certo punto urlai: "Fai la
puntura, perchè se scappa di nuovo, morirà di sicuro." Finalmente, vennero i vigili del fuoco e la
trasportammo nel vicino canile.
Presa! Un grande sollievo e immediatamente avvertimmo tutti a far rientrare l'allarme.
E ora? Decidemmo di lasciare Chiara per un paio di giorni al canile e passammo ore davanti al box.
Il suo mantello era in pessime condizioni, pieno di zecche e lappe. Aveva perso molto peso, ma fisicamente
appariva ancora in forze.
Ich hatte die Bildzeitung informiert, die am nächsten Tag eigentlich über unsere Suche berichten wollte. Jetzt bringen
sie einen Bericht mit "Happyend" und neue Fotos im Tierheim, wie wir über den Boden zu Chiara robben, die noch
verängstigt in der Zwingerecke sitzt. Futter nimmt sie gut an. Wir bringen immer Leckerlis und Leberwurstbrötchen mit,
die sie mir am 3. Tag endlich aus der Hand nimmt.
Tempi duri
Il quinto giorno andammo a prenderla. Visto che non si faceva ancora toccare, nel pasto mescolammo un
sedativo in modo di metterle un antiparassitario e una coperta per il viaggio. Arrivati a casa la mettemmo nel recinto, che mio marito, nel
fratempo, aveva costruito intorno alla "villa con terrazzo".
Non c'era un'altra possibilità per il momento.
Passarono altre 5 settimane. Chiara mangiava regolarmente e dormiva nella "villa", ma non si faceva ancora toccare. Per ore sedemmo
per terra e parlammo dolcemente. Scoprì che aveva meno paura di me che di mio marito. Finalmente la toccai, le misi un nuovo collare
e la spazzolai.
Finalmente arrivata
Poi provai con il guinzaglio. Funzionò! Tutti i giorni passeggiò con me. Uscimmo dalla casa e andammo lungo la strada. Imparava
ad andare libera, a fare "il seduto", a dare la zampa, a farsi pulire orecchie e occhi, tagliare le unghie ecc. Era come un miracolo!
Le facevi vedere una o due volte cosa doveva fare e lei capiva al volo ed eseguiva. Chiara era finalmente arrivata!!
San Silvestro 2007 lo trascurammo nella "villa" perchè non voleva sempre entrare in casa. Davanti la finestra del mio
ufficio ha un altra cuccia, perchè preferisce stare lì. Protegge il suo territorio, abbaiando fortemente, cosa che non aveva
fatto mai in queste 8 settimane facendoci pensare che era muta. Solo entrare in macchina le risulta difficile, perciò abbiamo costruito
una rampa che usa anche per entrare nel mio ufficio.
E un cane piacevole, tranquillo, mai invadente e molto intelligente. Dopo 7 anni di canile, trasporto e 5 settimane di fuga non pensavamo
potesse imparare così velocemente.
C'è un piccolo rimpianto: Chiara è diventata un cane "da donna", cosa che rende mio marito un po' triste, perchè
proprio lui voleva avere un cane. Ma ha 7 gatti che mi guardano con disprezzo, perchè tutta la mia attenzione è rivolta a Chiara.
Ma chi sa, forse arriverà un giorno un cane "da uomo"?
Un sentitio grazie ad adopTiere e, specialmente a Barbara Meier per tutto il suo sostegno durante la ricerca di Chiara.
Silva + Lothar W.
con Chiara + 7 mici
Un complimento a parte ...
... a questo punto
alla famiglia di Chiara, è assolutamente doveroso. I loro tentativi per trovare il cane
sono stati esemplari. Dai vicini alle varie istituzioni, dai conducenti di taxi e corriere, dai cacciatori, operai e contadini, tutti
erano stati informati. Centinaio di volantini sono stati distribuiti e tramite la radio e la stampa si è potuto dettagliatamente
seguire il movimento di Chiara. Lothar e Silvia dedicarono alla ricerca, durata 5 settimane, ogni minuto libero (al lavoro non pensavano
quasi mai). Senza il loro impegno Chiara non sarebbe ritornata a casa, non sarebbe ora un cane felice e non ci sarebbe stato un Happy-End.
Non è ancora la fine della storia
Ma la storia delle 4 sorelle maremmane e la loro fata buona non è ancora finita. Il ritorno di Chiara,
l'ombra di se stessa, fu accolto con grande gioia anche a casa di Isabella che partì con il suo compagno Mariano e la sua
padrona da Berlino.
Fu il primo di molti incontri. Con la fuga cominciò un'amicizia tra gli umani e i maremmani. Certo, nei primi giorni Chiara non
potè apprezzare appieno la visita, ma riconobbe Isabella e trovò un po' di pace. Nel frattempo le ragazze maremmano e il
loro galantuomo sono diventati un cuore ed una capanna.
Dopo questa avventura, evidentemente la fata decise di prendersi una pausa. Trascorse un'altro anno
prima di un nuovo intervento per aiutare le due sorelle rimaste, tra le quali Leona, la più schva.
Racconteremo poi il seguito in altra sede ...
Neujahrsgrüße 2009